L’istruzione in carcere

Quadro normativo

Nel DPR 230 del 2000 “Regolamento dell’ordinamento penitenziario”  sono contenute le indicazioni per l’organizzazione di percorsi di scuola dell’obbligo, di istruzione e formazione professionale, di scuola di secondo grado e di studio universitario all’interno degli Istituti di pena.

  1. I percorsi per l’acquisizione dei titoli del primo ciclo d’istruzione, per l’alfabetizzazione e apprendimento della lingua straniera per adulti e minori stranieri, sono realizzati nei CPIA;
  2. i corsi per il raggiungimento di titoli di diploma quinquennale o di qualifica triennale (erogati, questi ultimi, in regime di sussidiarietà), sono realizzati da sezioni di Istituzioni Scolastiche di secondo grado attive all’interno degli Istituti di pena.

Con la riorganizzazione dell’Istruzione Degli Adulti l’offerta formativa all’interno degli Istituti di Pena è ricondotta alle Linee guida prevista dal DPR 263 del 2012.

Le Linee Guida dedicano al settore dell’istruzione e formazione “ristretta” una specifica attenzione, richiamando la necessità di tener conto della specificità e distintività dell’istruzione nelle carceri, che richiede metodi adeguati alla condizione dei soggetti e soluzioni organizzative coerenti con il principio dei individualizzazione del trattamento penitenziario.

Pertanto, i CPIA e le istituzioni scolastiche che realizzano i percorsi sono tenuti ad attivare, nell’ambito della propria autonomia, misure finalizzate a portare i necessari adattamenti organizzativi, in relazione alla specificità dell’utenza, alla peculiarità dei luoghi di apprendimento, nonché alla variabilità dei tempi di detenzione.

Nel Veneto

In Veneto sono 10 gli Istituti che offrono percorsi d’istruzione nei 7 Istituti di pena per adulti e 1 Istituto per minori e giovani adulti.

Dai PTOF dei CPIA del Veneto emerge che la scuola ristretta è importante in quanto:

  • elemento fondamentale del percorso di riabilitazione per il reinserimento della persona detenuta
  • occasione per ristabilire una “normalità” nella scansione della giornata;
  • impegno che favorisce una presa di responsabilità verso se stessi e verso gli altri

Il 23 maggio 2016 è stato sottoscritto tra MIUR e Ministero della Giustizia un Protocollo d’intesa – in occasione del 24mo anniversario della strage di Capaci a Palermo per garantire integrazione e pari opportunità di trattamento nei percorsi scolastici e rivolte ai soggetti adulti ristretti nelle strutture penitenziarie e ai minori sottoposti a provvedimenti penali non detentivi da parte dell’autorità giudiziaria minorile.

Il Protocollo prevede la realizzazione di percorsi formativi certificabili, modulari e flessibili in contenuti e durata, con possibilità di prosecuzione anche dopo l’uscita dal circuito detentivo e finalizzati a favorire l’acquisizione ed il recupero di abilità e competenze individuali. Inoltre, percorsi in collaborazione con la formazione professionale grazie al supporto delle Regioni e il coinvolgimento del mondo delle imprese: percorsi in apprendistato, alternanza scuola lavoro, tirocinio e stage.