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Il lavoro "in nero"

Un lavoro “in nero” è un lavoro irregolare, cioè senza contratto. Il lavoratore non ha busta paga, non emette fatture, viene pagato in contanti e per lo Stato risulta disoccupato.
Vi sono varie forme di lavoro irregolare. Il “lavoro grigio” è un lavoro a contratto che ha però in sé elementi di irregolarità: un orario di lavoro diverso (spesso si lavora più ore
di quanto consentito per legge); una parte del pagamento avviene “fuori busta” (cioè il lavoratore riceve un salario diverso da quello stabilito dal contratto); sul contratto è scritto un lavoro diverso rispetto alle mansioni che sono effettivamente svolte (per esempio, addetto alle pulizie al posto di operaio specializzato). Così il lavoratore è pagato meno.
Un lavoro è parzialmente irregolare se il datore di lavoro non rispetta le norme relative ai versamenti previdenziali o assicurativi, o ancora non rispetta i diritti sindacali, per quanto riguarda il lavoro straordinario, le ferie, i riposi e la malattia.
Inoltre bisogna controllare che sul contratto sia scritto lavoratore subordinato e non lavoratore autonomo.
Il lavoratore autonomo non ha vincoli al di là della scadenza entro la quale deve terminare la sua prestazione e al lavoratore autonomo viene tolta dallo stipendio la ritenuta d'acconto, oppure è costretto ad aprire la partita IVA e a pagarla di tasca sua.